Interessi “forti” attorno a Cavallerizza, lo scenario della malapolitica torinese
Il 17 febbraio 2016, durante il workshop “Verso il MASTERPLAN della CAVALLERIZZA REALE” abbiamo posto all’amministrazione delle domande precise (rimaste inevase):
1) Come mai non è stato ancora presentato il masterplan pubblicamente e in consiglio comunale?
2) Le attività che si dichiara verranno in futuro svolte in Cavallerizza, non collidono con i vincoli dettati dalla variante urbanistica, come pensate di risolvere la questione?
3) Quali fondi verranno destinati al progetto? (hanno risposto che ci stanno lavorando)
4) Circa l’indagine che l’ufficio UNESCO di Parigi sta svolgendo sull’operato dell’amministrazione comunale, cosa si dice?
A queste domande durante il workshop non è stata data alcuna risposta concreta e inizialmente si è addirittura cercato di omettere l’esistenza stessa dell’indagine UNESCO nei confronti del Comune.
Da quando la notizia dell’indagine Unesco è stata pubblicata sul quotidiano Repubblica abbiamo visto susseguirsi una serie di fenomeni.
• il giorno successivo (Venerdì) mentre su la Repubblica si parla dell’indagine UNESCO, su La Stampa viene pubblicato un articolo firmato da MINELLO che, omettendo la reale e importante notizia sulla Cavallerizza Reale, si dedica a presunti conflitti tra i “giovani” dell’Assemblea Cavallerizza 14:45 (per lo più over 40) e l’amministrazione comunale;
• Sabato 20.02.2016 sempre su La Stampa viene pubblicato un articolo, sempre con firma MINELLO, che riporta l’organizzazione di una festa “privata” in Cavallerizza. – notizia falsa in quanto la festa (a tema anni 60) era pubblica con evento Facebook, pubblico anche questo, segnalazione sul sito e partecipazione di artisti come Richi Ferrero (torinese di nascita ma di fama europea), i Moondogs e Giampo con l’Illusions Light Show;
• L’articolo riporta l’interpellanza del consigliere Cassiani (PD) il quale insinua di pagamenti a fronte dell’affitto della sala. Tale insinuazione è falsa. Le offerte “up to you” raccolte tra il pubblico, tipiche del modello di autogestione della Cavallerizza Reale, sono state destinate agli artisti
• L’articolo riporta altresì l’incontro tra Fassino e Boldrini e le rassicurazioni del sindaco sulla vocazione culturale della Cavallerizza, preservato dal masterplan. Inoltre, sempre il sindaco, dice che la presentazione del masterplan avverà il 5 marzo. Ci si chiede: dove? In quale sede?Ci auguriamo pubblica e istituzionale?
• Il giorno successivo, domenica 21.02.2015 La Stampa (in concorrenza con Novella 2000) riporta di nuovo l’avvincente polemica sulla festa da Beat Generation di qualche giorno prima.
• L’interpellanza è stata depositata dal consigliere Cassiani solo lunedì mattina. Ciò vuol dire che il giornalista de La Stampa MINELLO ha deciso di occupare quasi un’intera pagina di cronaca locale (!) con l’annuncio di un’interpellanza ancora inesistente piuttosto che dare atto della già avvenuta apertura dell’indagine dell’UNESCO nei confronti del Comune di Torino e della relativa richiesta di comunicazioni già presentata Venerdì 19 febbraio dal consigliere Trombotto (SEL);
• Oggi, lunedì 22.02.2016, è stata depositata dal consigliere Cassiani (PD) l’interpellanza e dal consigliere Marrone (FI) una richiesta di comunicazioni urgenti di contenuto analogo.
La questione Cavallerizza cela evidentemente degli interessi molto più grandi. Interessi tanto del partito di maggioranza di centro sinistra quanto partiti di destra di opposizione (Fratelli d’Italia).
Ciò che la cittadinanza sta chiedendo è di fermare la speculazione sul patrimonio storico architettonico di questa città e la creazione di un polo culturale sul modello di gestione di beni comuni (partecipato realmente dai cittadini e non spartito tra istituzioni o organizzazioni).
Evidentemente qualcosa, un potere percepibile ma invisibile, osteggia la restituzione della Cavallerizza Reale ai cittadini.
Un potere forte, tale da unire partiti avversari (o almeno che avversari dovrebbero essere). Un potere così pervasivo da invadere le pagine dei quotidiani di informazione, un potere così strisciante da eliminare ogni indizio e garantire in 6 mesi l’archiviazione dell’indagine sull’incendio accertato come DOLOSO che diciassette mesi fa, distrusse parte delle Pagliere della Cavallerizza.
Per quanto, dunque, la vicenda che tanto ha occupato I consiglieri Cassiani e Marrone e il Giornalista de La Stampa Minello sia del tutto strumentale a nascondere la notizia dell’indagine dell’UNESCO sulla regolarità (o meno) della condotta del Comune e della Soprintendenza sulla questione Cavallerizza Reale, vogliamo comunque fornire un esplicito chiarimento:
crediamo che un bene comune debba essere attraversato e vissuto dalla collettività tutta! Gli spazi della Cavallerizza, liberati dal degrado dell’abbandono del Comune, sono e resteranno a disposizione di qualunque iniziativa aperta al pubblico. Tantissime sono le persone che hanno deciso di portare parenti e amici a festeggiare in Cavallerizza e questo perchè uno spazio vuoto è diventato finalmente casa di molti. Come Assemblea non possiamo fare altro che ringraziare.
La Cavallerizza è un polmone sociale che permette ad ogni individuo di sentirsi parte di un luogo, abbandonando la propria identità per sciogliersi in una forma collettiva.
La Cavallerizza è un polmone artistico che valorizza singoli, collettivi, compagnie teatrali, musicisti, scultori, attori, registi, sceneggiatori, poeti, giocolieri, pittori, dj, danzatori etc e gli permette di avere un luogo dove esprimersi e portare la propria arte, magari avendo la fortuna di imparare da chi ha maggiore esperienza.
L’Assemblea Cavallerizza 14:45 e i cittadini che la compongono si prendono CURA, ogni giorno, in maniera volontaria e condivisa, degli spazi della Cavallerizza attraverso riparazioni, lavori di manutenzione, e modalità partecipative che permettano a tutti di esprimere in questa vertenza cittadina. Per rimettere in sesto gli spazi della Cavallerizza, l’Assemblea Cavallerizza 14:45 raccoglie giorno per giorno le offerte della cittadinanza. Le offerte che, per ogni evento, sono destinate ad uno scopo preciso (artisti e/o progetti/e/o laboratori e/o la manutenzione di un luogo che diversamente sarebbe abbandonato) non sono altro che atti di liberalità dei singoli cittadini che decidono di supportare il lavoro che tutti noi svolgiamo.
La cittadinanza dunque viene “accusata” di sostituirsi all’istituzione nella cura e manutenzione di un bene pubblico quando è la stessa istituzione a non assolvere ai propri doveri?
Grazie all’assemblea di cittadini “Assemblea Cavallerizza 14:45” si sono potuti aprire spazi per concerti, sale prove, la biblioteca del salone delle guardie, sala studio e sale letture, laboratori di co-working nelle stanze del primo piano, sale teatrali e musicali in quelle del piano terra, laboratori di falegnameria e scultura nel bastione, piscina e area giochi per i bambini nei giardini rigenerati e aperti per la prima volta al pubblico proprio dalla stessa assemblea di cittadini.
Tutti questi spazi prima inutilizzati e degradati, sono ora spazi che rivivono attraverso, e ci teniamo a ricordarlo, il volontariato gratuito e autorganizzato.
Non bisogna dimenticare inoltre che grazie a questi stessi cittadini – che hanno tempestivamente allarmato le autorità competenti – l’incendio sviluppato del settembre 2014 (accertato quale DOLOSO) non ha distrutto tutto il complesso della Cavallerizza ed è stato, invece, arginato.
Anche in quella situazione ci fu stato il tentativo di buttare fumo negli occhi e di strumentalizzare notizie di dubbia veridicità (insinuando assurdamente che i cittadini intendessero dare fuoco a loro stessi e agli spazi che con fatica stavano recuperando).
C’è da chiedersi quali interessi e quali grandi poteri siano coinvolti nella vicenda Cavallerizza, tali da alimentare una campagna mediatica screditante l’operato dell’Assemblea.
Ma soprattutto c’è da chiedersi perché i consiglieri si stiano occupando con tanto ardore di un’insulsa vicenda invece di occuparsi di questioni più significative e urgenti per la vita dei cittadini e della tutela dei beni della città. O c’è da chiedersi perchè lo stesso ardore non divampò quando nell’ottobre 2015, la Villa della Regina, monumento nazionale e sito UNESCO, venne dato in esclusiva all’Unicredit per svolgere un evento privato, chiudendolo al pubblico per un’intera giornata.
Forse solo il prosieguo di questa campagna elettorale dai toni melmosi potrà dare risposta ad alcune di queste domande.